3 Settembre 2025, di Barbara Weisz
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha sbloccato e reso operativi i nuovi sostegni al settore fieristico (oltre che per i mercati rionali) di cui all’articolo 33 della Legge 206/2023, finanziando le PMI che partecipano ad eventi internazionali che si svolgono in Italia, con un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese sostenute.
Le domande dovranno essere inviate per via telematica tramite il portale Invitalia (www.invitalia.it) dalle ore 12:00 del 7 ottobre alle ore 12:00 del 28 ottobre, secondo le modalità indicate dal decreto direttoriale del MIMIT, attuativo della misura.
Voucher Fiere per le PMI
Le PMI possono chiedere il voucher per le spese da sostenere in relazione a eventi fieristici a cui non hanno partecipato nei tre anni precedenti. Il contributo può essere chiesto anche per diverse manifestazioni espositive.
L’impresa deve avere sede legale e operativa in Italia, essere in contabilità ordinaria, avere almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese oppure, per le imprese individuali, aver presentato almeno due dichiarazioni dei redditi. Ci sono altri requisiti elencati nell’articolo 5 del decreto.
Spese ammissibili
Il voucher è pari al 50% delle spese ammissibili ma fino a un massimo di 10mila euro. Sono ammesse le seguenti voci di costo:
- affitto spazi espositivi: rientrano anche il pagamento di quote per servizi assicurativi e altri oneri obbligatori previsti dalla manifestazione;
- allestimento spazi espositivi: comprese i servizi di progettazione e di realizzazione, l’esecuzione di allacciamenti ai pubblici servizi;
- pulizia spazio espositivo;
- spedizione e trasporto di campionari specifici utilizzati esclusivamente in occasione della manifestazione fieristica, compresi gli oneri assicurativi e similari connessi: rilevano anche le spese per i servizi di facchinaggio o di trasporto interno;
- servizi di trasporto e stoccaggio dei materiali necessari e dei prodotti esposti;
- noleggio di impianti audio-visivi e di attrezzature e strumentazioni varie;
- impiego di hostess, steward e interpreti a supporto del personale aziendale;
- servizi di catering per la fornitura di buffet all’interno dello spazio espositivo;
- attività pubblicitarie, di promozione e di comunicazione: rientrano anche le spese sostenute per la realizzazione di brochure di presentazione, poster, cartelloni, flyer, cataloghi, listini, video o altri contenuti multimediali.
Queste spese devono essere pagate attraverso conti correnti intestati al soggetto beneficiario e con modalità che consentono la piena tracciabilità. Non sono ammesse le spese relative a imposte e tasse, mentre l’imposta sul valore aggiunto è ammissibile solo se rappresenta un costo effettivo non recuperabile.
Eventi agevolabili
Le fiere devono essere comprese nel calendario approvato dalla Conferenza delle Regioni 2025 e riguardare uno dei seguenti settori:
- arredamento e design d’interni;
- automobili e motocicli;
- costruzioni, infrastrutture e ceramica;
- energia, combustibili e gas;
- impiantistica, servizi e attrezzature sportive;
- industria, tecnologia e meccanica, ivi incluse le macchine agricole;
- ospitalità, benessere e ristorazione;
- protezione dell’ambiente;
- trasporti, logistica e navigazione.
Assegnazione risorse
Se l’impresa intende chiedere il finanziamento per diverse fiere, deve presentare un’unica domanda. Il ministero assegnerà poi il buono in base a una graduatoria, basata su un meccanismo a punteggio, fino a esaurimento risorse. Il punteggio dipende da una serie di parametri riferibili agli ultimi due esercizi finanziari. Eccoli:
- copertura finanziaria delle immobilizzazioni: determinato sulla base del rapporto tra l’importo complessivo dei mezzi propri e dei debiti a medio-lungo termine sul totale dell’importo delle immobilizzazioni, relativamente agli ultimi due esercizi finanziari. Il punteggio varia da 0 a 30 punti;
- copertura degli oneri finanziari: rapporto fra il margine operativo lordo e gli oneri finanziari, sempre in relazione agli ultimi due esercizi finanziari. Il punteggio varia da 0 a 15 punti;
- indipendenza finanziaria: rapporto tra il totale dei mezzi propri e il passivo. Da 0 a 25 punti;
- incidenza della gestione caratteristica sul fatturato: rapporto fra margine operativo lordo e fatturato. Da 0 a 30 punti.
Si sommano i punteggi riferiti a questi indicatori e poi si aggiungono eventualmente le seguenti maggiorazioni:
- certificazione della parità di genere ottenuta entro il 31 dicembre dell’anno precedente alla presentazione dell’istanza (5 punti);
- rating di legalità alla data di presentazione dell’istanza (5 punti).
Bonus per organizzatori di fiere
Sostegno economico anche per gli organizzatori, sempre nella misura del 50%, per progetti sul Made in Italypresentati da almeno due organizzatori, con costi pari ad almeno 200mila euro, che evidenzino la capacità di contribuire alla promozione delle filiere produttive nazionali o del sistema produttivo nazionale nel suo complesso e sono realizzati entro 12 mesi dalla concessione del beneficio. Spese ammissibili:
- consulenze esterne relative a studi preliminari di fattibilità relativi al progetto: compresi eventuali studi preparatori tecnici e spese per ottenere le autorizzazioni necessarie per la realizzazione del progetto;
- spese del personale effettivamente impiegato dagli organizzatori per la realizzazione del progetto, fino ad un massimo del 10% del costo complessivo;
- spese di coordinamento forfettarie pari al 15% del costo complessivo del progetto;
- realizzazione della manifestazione o evento fieristico: queste spese possono comprendere beni, servizi, affitto spazi espositivi, allestimento stand collettivi, trasporti, interpreti, hostess, consulenze esterne per l’organizzazione, progettazione, sviluppo e/o aggiornamento di sistemi proprietari, acquisizione di strumenti e servizi per l’organizzazione di eventi fieristici “on line” o ibridi, sistemi per la gestione informatizzata degli accessi all’evento, consulenza per la realizzazione di una strategia di comunicazione “on line” e dei relativi materiali quali cataloghi digitali, video, immagini, siti web, realizzazione di una campagna di digital marketing e attività di promozione sui canali digitali, ideazione, produzione, traduzione e stampa di materiali informativi, formativi, siti web, per un importo non superiore a 20mila euro.
Per quanto riguarda il pagamento, deve avvenire attraverso un conto corrente dedicato alla realizzazione del progetto ovvero attraverso conti correnti intestati al soggetto beneficiario e con modalità che consentono la piena tracciabilità. Anche in questo caso, non sono ammesse le spese relative a imposte e tasse, mentre l’imposta sul valore aggiunto è ammissibile solo se rappresenta per il beneficiario un costo effettivo non recuperabile.
Graduatorie e punteggio
Dopo la domanda è prevista una graduatoria basata sempre su un punteggio basato sui seguenti indicatori:
- attrattività, determinata dal numero complessivo dei visitatori nel corso dell’annualità 2024: punteggio da 0 a 40 punti;
- numero complessivo dei dipendenti a tempo determinato o indeterminato, alla data del 31 dicembre 2024: punteggio da 0 a 30 punti;
- percentuale di agevolazione richiesta: privilegiando le richieste agevolative più ridotte, il punteggio varia da 0 a 30.
Sulla base di questa graduatoria, il Ministero effettua un’istruttoria e attribuisce un ulteriore punteggio così modulato:
- capacità tecnico-organizzativa, intesa come esperienza del personale dedicato alla realizzazione del progetto: punteggio da 0 a 20 punti;
- rapporti di collaborazione volti a garantire un’ampia partecipazione e un’efficace promozione della manifestazione o evento fieristico: da 0 a 20 punti;
- risultati attesi e impatto del progetto sul sistema produttivo nazionale: da 0 a 25 punti;
- qualità economico-finanziaria: economicità, chiarezza del budget proposto, coerenza e congruità dei costi previsti rispetto alle azioni del progetto. Da 0 a 35 punti.
Il MIMIT procederà alla fine a versare il contributo in due tranche, commisurate allo stato di avanzamento del progetto, ciascuna pari almeno al 30% dell’importo complessivo. La prima quota di contributo può essere richiesta a titolo di anticipazione, dietro rilascio di idonea fideiussione da parte del soggetto beneficiario.
Risorse per i mercati rionali
Il decreto stanzia anche 10 milioni di euro per i mercati rionali, da ripartire fra le Regioni, secondo le percentuali definite dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 luglio 2003 (gli enti dovranno presentare domanda).
Tutte queste agevolazioni non sono cumulabili con altre riferite alle medesime spese, che si configurino come aiuti di Stato.